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LA REPUBBLICA: LE SERRATURE MOTTURA APRONO PORTE IN 90 PAESI


L'azienda di Sant'Ambrogio scommette sull'innovazione per crescere all'estero

MASSIMILIANO SCIULLO

In tempi di nuove regole sulla “legittima difesa”, una robusta serratura sembra l'uovo di Colombo, per la sicurezza domestica. Di certo, è stata una visione futuristica quella che, all'inizio degli anni Sessanta, venne in mente a Sergio Mottura, il fondatore che dell'azienda che nella sede di Sant'Ambrogio di Torino, all'imbocco della Valsusa, ancora oggi porta il suo nome e che – oltre a essere diventata un marchio storico del settore – vede anche la figlia Maria Sole sul ponte di comando, come consigliere delegato e responsabile marketing. “Si parla tanto di questa legge – commenta - ma alla fine l'italiano dovrebbe avere ancora una cultura legata più al tutelare la casa dagli accessi esterni che alla difesa con le armi, come accade invece negli Usa. Serrature, inferriate, porte e finestre ben chiuse, sistemi di allarme: ecco cosa siamo abituati a utilizzare”.
E pensare che tutto cominciò con i meccanismi per far scorrere le tende. Il colpo di fulmine per le serrature arrivò solo qualche anno più tardi, quando cominciarono a diffondersi le porte blindate. Oggi, Mottura è presente in oltre 90 Paesi nel mondo (arrivando fino alla Cina, il Sud Est Asiatico, la Russia e il Sudamerica) e l'export rappresenta il 35% del suo fatturato totale, che per il 2019 punta verso quota 55 milioni. Gli occupati sono 225, di cui 135 nel settore serrature, mentre i restanti sono nel settore tende, mai abbandonato dalle origini. Il 2018 ha contato la produzione di 150mila cilindri, oltre 400mila serrature e oltre un milione di chiavi per cilindri. Il tutto, con una spinta costante dell'innovazione: in media sono 20 i nuovi prodotti immessi ogni anno sul mercato, mantenendo però una purezza “Made in Italy” al 100% perché in alcuni mercati – per esempio proprio la Cina – è sinonimo di alta gamma anche quando si parla di sicurezza. E al sicuro ci sono numerosissimi brevetti attivi e marchi depositati.
“Fare ricerca e sviluppo è fondamentale – spiega Maria Sole Mottura – perché anche i ladri progrediscono: comprano le serrature, le studiano, non stanno mai fermi. Ecco perché bisogna sempre andare avanti, innovando la meccanica, ma soprattutto l'elettronica, più congeniale alle nuove generazioni”. Passi avanti che permettono di mandare in archivio autentici spauracchi come la famigerata “chiave bulgara”: “Una serie di strumenti, in realtà, attrezzature che però non sono universali e non funzionano con tutti i tipi di serrature. Ormai siamo andati oltre, per questo bisogna investire: non solo per il cellulare di ultima generazione, ma anche per la sicurezza della casa”.
Intanto, Mottura risolve anche il rebus del passaggio generazionale in azienda: “Siamo una famiglia unita e c'è rispetto, per questo funziona – conclude Maria Sole – e mio padre, che è custode dell'esperienza e della visione, ci lascia lo spazio necessario per fare e imparare”.